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Interviste

Il “folk’n’roll” di tutti e per tutti

Se in questi primi giorni di aprile siete indecisi su che genere ascoltare, niente paura: gli Aftersat, con il loro “fok’n’roll”, fanno al caso vostro. Li abbiamo scoperti ponendo loro quale semplice domanda tra curiosità e interesse per il loro primo singolo, Sient’ Ancora, che preannuncia l’uscita dell’album d’esordio Intosole.

Inizialmente il vostro repertorio era in lingua inglese ed è stato poi riadattato in napoletano o, tutt’al più, in italiano: quanto ha influito sulle canzoni stesse questo cambiamento?
Ha influito tantissimo, sia dal punto di vista musicale che dal punto di vista dei testi. Cantare in napoletano significa, anche inconsapevolmente, portare alla luce una certa tradizione artistica e mettere in evidenza quelle che sono le nostre radici, uscendo fuori dalla confort zone, esponendosi attraverso una lingua suggestiva, viscerale, evocativa.

Nel video di Sient’ Ancora una luce illumina da ogni angolazione il soggetto nell’inquadratura, non solo persone ma anche oggetti come un ukulele su una sedia e un microfono che dondola dal soffitto: perché avete scelto di includerli all’interno del video? Cosa volevate comunicare con queste immagini?
L’idea di base era quella di creare smarrimento e un certo senso di solitudine. Vedere strumenti senza nessuno lì a suonarli rappresenta proprio un’assenza, la stessa di cui si parla nel brano.

Il video di Sient’Ancora

Questo periodo di lontananza forzata dal palco ha influito in qualche modo sulla vostra arte? Avete trovato nuova ispirazione o lavorato su nuove sonorità?
Per fortuna abbiamo continuato a lavorare ognuno da casa, costruendo e scrivendo nuovi brani. Questo ha fatto sì che uscisse fuori maggiormente l’individualità dei singoli, spingendoci alla ricerca di nuove sonorità e alla costruzione di nuovi arrangiamenti, spogliando alcuni brani dalla loro elettricità, rendendoli vivi e vuoti al
tempo stesso, presto infatti presenteremo una versione unplugged di Sient’ Ancora. Per cui sì, da un certo punto di vista questa lontananza ha influito e anche in modo costruttivo.

In questo particolare periodo storico non è facile farsi conoscere vista l’impossibilità di fare live: in che modo state vivendo la promozione del singolo Sient’ Ancora e dell’EP INTOSOLE?
“Da seduti” ma con entusiasmo e sorpresa, nonostante tutto non ci aspettavamo così tante visualizzazioni, condivisioni e ascolti dalle varie piattaforme né tanto meno tanta attenzione da parte degli addetti ai lavori e delle testate giornalistiche locali.

Che tipo di reazione vi aspettate dal pubblico quando uscirà il vostro EP, INTOSOLE?
Smarrimento e stupore, è difficile immaginare una reazione diversa, visto il nostro biglietto da visita e quello che invece li attende sarà uno sconcerto anche per noi. Ci aspettiamo di piazzare un colpo deciso che destabilizzi chi ascolterà l’EP!

La copertina di Sient’Ancora

di Carlo Capretta

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