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Recensioni

Vasco Brondi: Paesaggio dopo la battaglia

Data di uscita: 7 maggio 2021
Etichetta: Sony

Vasco Brondi è tornato. “Paesaggio dopo la battaglia” è il suo primo disco solista, prodotto assieme a Taketo Gohara e Federico Dragogna. Una cosa è certa: l’epoca in cui stiamo vivendo, più o meno consapevolmente, più o meno come per tanti altri artisti, pesa su questo album come un macigno.

Quale sia la battaglia, il paesaggio è senza dubbio denso di quell’atmosfera a cui il cantante veronese di nascita ma ferrarese d’adozione ci ha abituati: sottofondi minimali, voce in primo piano, le storie dei brani che si srotolano in fase di ascolto. Vasco Brondi, novello (ma mica tanto) crooner, ci fa sedere in cerchio attorno a lui e ci racconta il suo mondo un po’ astratto, seppur ancorato al presente grazie all’uso della geografia, tra un trekking sui Colli Euganei e un salto a Milano Bovisa.

Il singolo “Ci abbracciamo” parla di mancanze e incontri, momenti passati e presenti, nostalgia e speranza. Il titolo del pezzo fa venire in mente il leitmotiv che ossessivamente ci si ripete in questa delicata fase: verrà un giorno in cui ci rincontreremo, ci stringeremo… ci riabbracceremo, appunto.

Gli spunti sono tanti, entrare nel merito di ogni singolo brano significherebbe essere superficiali. Lo stile è immaginifico ed efficace, le orecchie ascoltano, la mente spazia: tra i momenti più memorabili:  anche sul Pianeta Terra tutto cambia/forse ci sarà una guerra per l’acqua. Ecco che pure l’ambientalismo diventa un escamotage per parlare di esistenzialismo.

Monologhi in musica. Monologhi scritti bene. Nulla di nuovo, nulla di originale, il sentore che a volte il cantautore si autociti in un eccesso di pedanteria. Ma il cuore c’è. Da riascoltare per cogliere tutte le sfumature.

VOTO DISCO7.5
7.5Overall Score
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