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Interviste

Vasco Brondi, la scrittura è un grande anticorpo

La definisce così l’artista Vasco Brondi nel corso della conferenza stampa oggi 5 maggio 2021, la Dea scrittura. Atteso per il 7 maggio 2021, il nuovo disco di Vasco Brondi “Paesaggio dopo la battaglia” è “un disco fatto di battaglie intime, collettive“, spiega l’artista. Brondi riesce ad essere singolare anche nel raccontare il suo disco usando con cura le parole da utilizzare, talvolta con citazioni letterarie. Ascoltarlo è veramente piacevole.

Dentro il disco c’è anche la mia battaglia: scrivere il disco, il mio rapporto con la musica che è fatto di immersione e allontanamento, c’è un verso che ho messo nella prima canzone “26 mila giorni” che dice “siamo qui per rivelarci e non per nasconderci. Questo è stato il mantra dello scrivere questo disco. “Chitarra nera” è uscita così non prevedevo di far uscire un disco quando l’ho scritta. Una battaglia che mi ha dato tranquillità. Nel fare il mio lavoro può esserci la paura di esporti al giudizio degli altri, ma una volta fatto ti fa sentire forte” – racconta l’artista.

Lo faccio con il mio nome per la prima volta e ho agito circondandomi di persone. C’è un’orchestra di fiati, ci sono musicisti con cui ho sempre voluto suonare tra cui Mauro Refosco, percussionista brasiliano che vive a New York che ha suonato con David Byrne, suona con i Red Hot Chili Peppers. È stata un’esperienza forte confrontarsi con qualcuno che viene da un altro mondo. In tutto il mio percorso mi sono accorto che era indispensabile seguire la mia direzione, ogni disco per me è un’evoluzione, un’altra di quelle 700 vite che si possono avere. Sono stato autentico. L’ho iniziato un po’ prima del lockdown, “Ci abbracciamo” il primo singolo l’ho scritta quando gli abbracci non erano ancora considerati rischiosi, e quindi così incredibilmente preziosi. “Chitarra Nera” è una canzone d’amore verso un amico. Due animali in una stanza è una canzone” a cui tengo, un po’ strana perché celebra la durata, quello che c’è in mezzo quella che Ungaretti chiama la “Quiete accesa”. Queste due persone si dicono ancora e ancora…

Sul suo rapporto con la scrittura: Qualcuno mi ha chiesto come mi sono rapportato al mio blocco della scrittura. Semplicemente, non mi sono rapportato perché non forzo mai quel processo, ho aspettato fosse una necessità. Credo che bisogna avere rispetto del tempo di riflessione, io c’ho messo quattro anni, ma per me erano inevitabili. È per me l’unico modo di rapportarmi a quello che faccio. Gli ultimi anni ho iniziato a riprendere questa pratica di riprendere la musica, la scrittura come mio intimo strumento. Tutto quello che scrivevo veniva condiviso, lo stavo perdendo come strumento mio, di conoscenza mio. Sono convinto che la scrittura sia un grande anticorpo e quest’anno l’ho sentito tanto. La scrittura è durata due anni perché due anni mi sono fermato del tutto. Ero un po’ disilluso rispetto all’utilità di quello che poteva essere scrivere dei dischi.

Insieme al disco esce anche un libro, un diario on the road con un’Italia deserta. La strada che l’artista faceva per recarsi allo studio di registrazione.

Vasco Brondi ci spiega anche il suo rapporto con i social: Ho iniziato a scrivere un file, dove quello che scrivo non viene pubblicato. Un modo per stare solo con quello. I social mi interessano, me li studio, è una cosa nuova. Io ho rapporto controverso, è una cosa ancora relativamente recente che non ha avuto a che fare con la mia crescita. Mi chiedo se utilizzarlo di più come mezzo espressivo e condividere i miei pensieri, i libri che ho letto, un viaggio che ho fatto, le date del disco. Per me resta una domanda aperta, Byung Chul Han la definisce “La società della trasparenza”.

Il cantautore racconta il suo passaggio dal progetto “Le luci della centrale elettrica” a quello attuale: Quando ho chiuso il progetto “Le luci della città elettrica”, volevo ripartire con il alleggerito. Si era chiuso quel ciclo e ne inziava un altro, non sapendo proprio cosa sarebbe successo. Questo cambio, anche di nome, è stata più una cosa mia intima. Ho sentito che in quei 10 anni quel nome che avevo dato quando ne avevo pochissimi. Avevo bisogno di un inizio diverso, pur sempre senza obbligandomi a scrivere ma mantenendo l’autenticità. Mi ha fatto bene, per esempio, vedere il documentario di Paolo Conte.

L’artista esprime anche la sua opinione sul disco di Fedez nel corso del Primo Maggio: Credo che la tv generalista abbia un potere inferiore rispetto a quello che viene dalla rete. Ma è una riflessione che devo approfondire meglio. Sicuramente, il potere dato dalla visibilità è enorme. Adesso c’è la possibilità che un artista o una persona che fa parte del mondo dello spettacolo possa farsi sentire rispetto a un concerto dei 99 Posse di tanti anni fa, per dire.

Sul tour: Speriamo di ritrovarci al di là degli schermi, che resta una tecnologia imbattuta. Il concerto sarà abbastanza minimale.

Credits Photo: Facebook vascobrondi

Le prime date del nuovo tour: 28.06 Estate Sforzesca 2021, Milano; 30.06 Estate fiesolana, Fiesole (FI); 13.07 Sequoie Music Park, Bologna; 16.07 Flowers Festival, Collegno (TO); 18.07 Festival Estate al Castello – Villafranca non si arrende 2021, Villafranca di Verona (VE); 21.07 Villa Olmo Festival, Como; 30.07 Tener-a-mente Festival, Vittoriale degli italiani – Gardone Riviera (BS).

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