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VOTO DISCO6.5
6.5Overall Score

Data pubblicazione: 20 maggio 2020
Etichetta discografica: Autoprodotto

È con l’uscita del suo primo EP Reborn che Marco Porrà, sardo, classe 1987, dà alla luce il proprio progetto musicale originale dal nome My Poison’s Mark Producer. Chitarrista, cantante e songwriter, oltre che ovviamente producer, dopo l’esperienza decennale con la punk band dei Wallcrush, si occupa della creazione di brani strumentali e colonne sonore, spaziando dal pop al rock, fino all’elettronica e all’hip-hop. Nel 2020 accanto a Marco Porrà Music nasce appunto My Poison’s Mark, una sorta di alter ego che rappresenta il suo lato artistico libero di esprimere emozioni.

Chi inizia l’ascolto dell’EP pensa di aver già capito cosa lo aspetta, ma non è così. Il primo brano ha un avvio urban, quasi “da ghetto” e gli accenti di chitarra che mano a mano accompagnano la strofa rappata non smentiscono quell’atmosfera, poi però il ritornello trascina l’ascoltatore in un revival punk con echi di Lagwagon e NOFX.
Il risultato è molto particolare, un crossover tra elettronica downtempo e punk rock. Reborn è a pieno diritto la title track, perché contiene la dichiarazione di intenti che attraversa tutto l’album. In esso il punk e il rock si declinano in modi diversi: in Crossroads è miscelato con la trap, in Anybody free con la dubstep, in Getting over it l’elettronica viene messa da parte a favore di un rock alternativo che per certi versi ricorda quello degli Asian Kung Fu Generation, in Migrant worker prende sfumature ska, in Lives on air si ritorna all’alternative, ma con risonanze emo. Chiude il cerchio una versione rap di Reborn, unica traccia in cui la voce di Marco si esprime anche in italiano. Nei testi l’artista tratta temi quali l’abuso dei social che porta all’alienazione e la rinascita dopo le avversità della vita.

Purtroppo l’album non ha la stessa potenza a livello di sperimentazione che promette con la prima traccia, e le suggestioni di elettronica si perdono via via a scapito dell’originalità complessiva. Rimane comunque un buon primo lavoro, ben scritto e prodotto.

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