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Recensioni

Kazemijazi: Music for Blind People

7.57.5
7.5Overall Score

Chi ascolta musica sa che a volte ci sono momenti in cui si è a caccia dell’ultima novità sonora, per poter semplicemente dire “signori, non sapete cosa ho scoperto”, e altri momenti in cui si cerca conforto nella nostalgia del passato.  Molto più spesso non sappiamo cosa vogliamo e va bene così.

Tutto questo per dire che l’ascolto di “Music for Blind People”, progetto solista dell’italo-iraniano Omid Kazemijazi (in arte, molto più semplicemente, Kazemijazi) è un lungo viaggio verso una direzione indefinita. E – diciamocelo pure – quel suono retro-futuristico e quasi “cosmico” e un po’ anni ’80 tutto sommato ci piace. Emerge un bisogno che pensavamo sopito, sepolto da 40 anni di musica che ne hanno quasi del tutto cancellato la memoria. Gli anni ’80 sono invecchiati malissimo, ma Kazemijazi è bravo a tenere solo le mele buone e scartare quelle marce. Reinterpreta, senza manierismo e senza plagio, gli spunti migliori di quel decennio.

Registrato in bilico tra gli Hackney Road Studios di Londra e le quattro pareti del proprio studio casalingo, “Music for Blind People” è la prima parte di un doppio album. Il disco, totalmente in lingua inglese,  spazia tra una dimensione più psichedelica (pompata dalle introduttive “Therapy” e “Point In The World”) e momenti goderecci intrisi di quel synth pop di “depechemodiana” memoria (“Believe In Media” e “John Deacon” – appunto, quale miglior richiamo a quel periodo?).

Alcuni episodi più distesi e sognanti fanno il resto dell’album. L’eco di mostri sacri come i The Jesus and Mary Chain e, nei picchi più distorti, del movimento shoegaze (sentitevi certi passaggi chitarristici in “The Ascending”), conferiscono all’intero progetto una freschezza propria di chi approccia il mestiere con personalità.

Niente di meglio per un artista che ha fatto parecchia gavetta nel corso degli anni (ha suonato dal vivo insieme ai Verdena nel 2011 e con i Criminal Jokers nel 2013) e che ora sta scoprendo quanto sia vasto il mondo lì fuori.

Congratulazioni, e avanti tutta.

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