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Recensioni

Twenty One Pilots: Scaled And Icy

Data di uscita: 21 maggio 2021

Etichetta: Fueled by Ramen

Il duo americano, che raggiunse l’apice nel 2015 con il pluripremiato album “Blurryface” e nel 2016 col singolo “Heathens” (più di un miliardo di riproduzioni su Spotify, numeri aggiornati a giugno 2021), complice la presenza nella colonna sonora nel cinecomic Suicide Squad, è ormai arrivato al sesto lavoro in studio e continua a fare quello che sa fare meglio, ovvero un indie-pop senza troppe pretese.

Il singolo apripista, “Shy Away”, uscito lo scorso aprile, continua sulla falsariga di quanto fatto finora dai due statunitensi: ritmica incalzante e chitarre appena accennate, così come accade in “Never Take It” e in “Good Day”, senza dubbio gli episodi migliori e più movimentati dell’album. Anche quando rallentano il ritmo i Tewnty One Pilots riescono comunque ad intrattenere piuttosto bene senza scadere nella banalità. “The Outside” è un gran pezzo pop alla Daft Punk, mentre in “Saturday” Joseph e Dun richiamano da molto vicino le sonorità di Justin Timberlake. “Bounce Man” è perfetta per un aperitivo in spiaggia, al tramonto, seduti comodamente al tavolino. L’unica traccia in cui la coppia riesce a ripresentare l’aggressività di “Heathens” è “No Chances”, ritmica compassata con una parte vocale rap che si inserisce benissimo in un contesto cupo che sfocia in un ritornello che ci conduce piano piano alla malinconia della traccia finale, l’emozionante “Redecorate”, unico episodio in cui il disco riesce a raggiungere forse il punto più alto in fatto di scrittura e qualità.

Numericamente non è un disco che sta facendo record su record (nelle classifiche di vendita, posizione massima la n.2 in Repubblica Ceca, nella madre patria invece non sono andati la n.3), ma dopo il boom di 5 anni fa continuare con quelle cifre di vendite sarebbe stato incredibile. L’album non è nulla di trascendentale ma la cosa più importante è che non abbia momenti morti e che possano risultare trascurabili. Poco meno di 40 minuti che scorrono via senza alcun problema. La domanda che ci viene spontanea è: tra 5 anni lo ascolteremo ancora? Per “Blurryface, dopo 5 anni, la risposta è sì. Arrivederci al 2026 per la risposta definitiva, per adesso stiamo sul nì.

VOTO DISCO6.5
6.5Overall Score
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