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Interviste

Chiaroscuro, l’esordio di LALA

LALA, cantautore romano classe ‘94, che torna con Chiaroscuro: un Ep denso ed aeriforme che si muove nelle liquidità impulsive dell’emozione. Chiaroscuro porta le firme di Mark Ceiling (producer in European Vampire, Young Kali), Filippo Temperini ed Antonio Falanga. Ma non solo. Ad accompagnare LALA in questo viaggio, troviamo anche le penne di Francesco Sponta e Martina May.
Noi ci siamo fatti due chiacchiere insieme a LALA, analizzando il suo ultimo lavoro.

Strobo è un brano che arriva con un impatto d’ascolto molto chiaro e diretto, un po’ come a dire “Hey io ci sono!”. Come si è costruito questo EP nel tempo per arrivare a tale compattezza? Come nasce questo processo di creazione?
Chiaroscuro, il mio primo ep, è stato uno spiraglio di luce in un momento di buio che vivevo in quel momento della mia vita, come si può evincere dalla copertina. Nasce dall’esigenza di crearmi un pavimento su cui camminare e dare una spinta verso l’alto dopo una caduta vertiginosa verso il basso.

Monosillabi ha una dolcezza e una morbidezza tangibile. Quali pensi siano le sfumature che hanno costruito il sound che ora ti appartiene? Quanto è stata lunga questa ricerca?
È stata una ricerca durata un anno intero in studio, dalla sera alla mattina cercando il vestito giusto. Monosillabi è il manifesto di questo EP. Abbiamo lavorato su ogni suono minuziosamente fino ad arrivare al pezzo come lo sentite. Convivino il dualismo tra dolcezza e violenza, la rabbia che si sfoga nelle note, la compressione e la distensione. È il mio passato che si mescola con il presente.

Inchiostro è forse il brano che mi ha colpito di più per la forma molto diretta che hai di parlare a te stesso, molto di pancia, un’urgenza a mio avviso più forte, dove restituisci un immaginario molto denso, come quei ricordi nero seppia. Ti rigiro la tua stessa domanda : “Luca Lala chi è?”
L’inchiostro è stato lo strumento che ho utilizzato per uscire da un loop di ricordi che mi pugnalavano il petto. Una sorta di scudo che ha preso forma nei miei tatuaggi e nelle penne che ho utilizzato per scrivere i testi delle canzoni che contengono l’ep. Luca Lala l’avevo perso in quel momento in cui ho scritto questo pezzo, non riuscivo a riconoscermi allo specchio. Era come vedere un’altra persona che viveva la mia vita.
Aver scritto questo brano mi ha aiutato a parlare con me stesso e riprendere in mano la mia vita.

Acrofobici è in qualche modo la genesi di tutto. Quali sono i primi ricordi che hai della musica? Cosa e chi ti ha influenzato fino ad essere l’artista che sei oggi?
Non vengo da una famiglia di musicisti, ne di appassionati di musica. Sono sempre rimasto attratto nel modo in cui la musica avesse contatto con il mio corpo. Sin da piccolo cantavo, ballavo ovunque per poi perdere un po’ di presa negli anni dell’adolescenza. La musica mi ha fatto entrare con il vero me stesso, lontano dalle maschere che si portano tutti i giorni.

Se/Outro è l’unica traccia che non avevamo ancora ascoltato. Una gran bella sorpresa, a mio avviso. Altra traccia molto sincera e che nell’ascolto si sposa benissimo con il nome del tuo EP, Chiaroscuro. Cosa possiamo svelare sul tuo prossimo futuro? Hai progetti già in lavorazione?
SE/OUTRO è un ponte tra quello che si sente nell’ep è quello che succederà, è come a dire: pensi di avermi capito?! Ci sarà ancora molto altro! Spero di uscire molto presto con nuova musica e di suonarla ai live! Che è la parte più bella di tutto questo!
Sto collaborando con vari artisti e non vedo l’ora di farvela ascoltare!

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