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Interviste

Lontano Da Qui: Senza Fare Rumore

Senza Fare Rumore è il secondo lavoro dei Lontano Da Qui.

Il trio indie-folk romano ha rilasciato un disco profondo con tratti sperimentali che non ho potuto fare a meno di analizzare e scomporre traccia per traccia.

Lontano Da Qui : Senza Fare Rumore

Tra chitarre e ritmiche degne dei primi Tiromancino si spiega Senza Fare Rumore. Si intuisce questa voglia di planare lentamente nel cuore ma con l’anima urlante e con le proprie verità. Io vorrei porre la lente sugli occhi non per ingrandire i difetti bensì i pregi : come nasce un disco di tale complessità?
Nasce e cresce con noi dal 2020 ad ora! È un lavoro corale fatto di una ricerca musicale accurata ed elaborata. La scrittura dei brani è stata quasi sempre veloce ed immediata mentre l’arrangiamento e le registrazioni sono stati realizzati con pazienza e in tante giornate passate in studio.

La necessità di confondersi con il mondo per rimanere invisibile in Squalo Bianco passa attraverso un sound, permettetemi, molto anni ’90. Questo a parer mio è geniale, se ascolto il testo e lo “traslo” sulla musica, come se anche il sound si mimetizzasse per “confondere” i graffi (o i morsi) delle parole. Come avviene la scrittura di un testo dei Lontano Da Qui?
Tutti e tre i membri della band sono anche autori. Ognuno di noi scrive il proprio brano per intero, molto spesso di getto, e poi in studio lavoriamo tutti insieme all’arrangiamento cercando di dare coesione fra i brani.

Chissà se Tornerai mi fa venire subito in mente una domanda : quanto è difficile oggi secondo voi, sia in termini quotidiani e chiaramente in termini artistici, mostrarsi per ciò che si è?
È molto difficile in diversi ambiti, per paura di non essere apprezzati spesso ci si veste con maschere diverse a seconda dell’occasione. Nell’arte però questo non è mai vincente a parer nostro. La musica deve essere autentica per emozionare.

Noia sembra quasi un dialogo, la necessità di franchezza nel dire “mi avete rotto il cazzo io voglio la verità. Parliamo chiaro!”. Questa verità traspare molto in questo disco. Quanto ha influito la verità brutale di questo periodo lunghissimo lontano dai live, che è forse il tripudio della verità per un artista?
Ha influito molto sul nostro modo di vivere la musica. Negli anni abbiamo fatto tantissimi live che per un gruppo come il nostro sono decisamente essenziali. Non suonare per quasi un anno è stato faticoso ma anche produttivo perché è proprio nel 2020 che abbiamo iniziato a produrre l’album in studio.

La complessità dell’animo umano in Gomitoli porta a questa doppia personalità del brano : tirare fuori tutta la profondità con la costante ricerca di leggerezza quasi a voler smettere di pensare e cercare di amalgamarsi alla superficialità, per stanchezza, pur sapendo di non riuscirci, vuoi la consapevolezza di sé.
Secondo voi in che direzione stiamo andando? C’è spazio nella musica odierna per chi vuole proporre la profondità dei concetti?
C’è più spazio di quanto si possa immaginare. In un mondo di autotune e brani pop commerciali c’è ancora margine per la musica d’autore. Certamente è un genere di nicchia ormai ma le belle canzoni trovano sempre spazio nella discografia nazionale.

Nella corsa verso l’attimo perfetto tra la ricerca più o meno affannata di un ruolo ci sono sentimenti lunghi che esplodono e muoiono come brividi in un nanosecondo e succede così a tutti, siamo Teneri e Uguali in questo.
L’empatia a volte ci è mancata e in termini musicali penso che un po’ tutti in questi anni (e non solo) abbiamo cercato le nostre comfort songs. Quali sono le vostre maggiori influenze artistiche, musicali e non?
Principalmente ci siamo sempre ispirati ai grandi cantautori italiani degli anni 70, come De Andrè, Battisti e Lucio Dalla. Inoltre siamo grandi amanti del folk e del pop internazionale, musicalmente parlando abbiamo cercato un sound che potesse unire vari generi.

La continua giustificazione provoca spesso una reazione, quella di dire “D’Altronde lo sapevi che sono fatto così” e si infligge la condanna della paura di rischiare nell’altro. Voi avete “rischiato” molto con un disco del genere, ne percepite la libertà?
Siamo liberi in quanto per noi far uscire questo disco (autoprodotto) è semplicemente il modo per esprimere con chiarezza chi siamo senza troppe pretese, essendo ben consapevoli dei limiti e dei pregi di una band come la nostra.

Senza Fare Rumore è stato rilasciato il 19 Maggio e si può ascoltare su tutte le piattaforme digitali!

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