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Interviste

biVio: dallo Sziget al nuovo album

I biVio, progetto di Natalia Bacalov (voce e violoncello), Martin Sevrin (voce e chitarra) e Homero Prodan (voce e basso), sono una formazione franco-italo-argentina in giro dal 2018. Mescolano con una certa eleganza sonorità rock ed elettroniche, non disdegnando momenti più acustici. Loro, di esperienza, iniziano ad averne: la loro carica li ha portati a calcare il palco dello Sziget a Budapest, mentre ora è in cantiere un nuovo album.

A ottobre è uscito il brano “Aurore” e a dicembre “Chrysalis”. Il 31 marzo il nuovo video dell’ultimo brano, “Cadere più in Alto”.

Ne abbiamo parlato qui.

Raccontateci in breve il progetto biVio. In quale punto del vostro percorso artistico vi trovate oggi?
Il progetto biVio è nato a Parigi come duo acustico dall’incontro di Natalia e Martin. Durante il lockdown abbiamo iniziato ad arrangiare e produrre i nostri pezzi in Italia ed è cresciuta la voglia di ampliare il suono della band con l’aggiunta di una sezione ritmica. Adesso stiamo continuando questo lavoro di gruppo insieme a Homero e Lorenzo Capparucci (il nuovo batterista, ndr) per definire sempre meglio la nostra identità artistica. Abbiamo già fatto uscire tre singoli dallo scorso ottobre e continueremo a farvi scoprire la nostra musica nei prossimi mesi. Ovviamente c’è un album in preparazione…

“Cadere più in Alto” è il vostro nuovo singolo, per la prima volta in italiano. Come mai questa scelta?
Siamo un gruppo franco/italo/argentino e ci siamo sempre divertiti a mescolare le lingue. Prima cantavamo principalmente in inglese e in francese, ma da quando siamo approdati a Roma sentiamo il bisogno di comunicare più intensamente con il nostro pubblico, e quindi di lanciarci anche con l’italiano! Potrà sembrare strano, ma non è detto che sia più facile scrivere nella propria lingua. Esprimersi senza quei filtri che appartengono ad un linguaggio approssimativo e distante dal nostro vissuto è un atto di grande apertura e sincerità. Per noi questo brano rappresenta anche questo, il coraggio di mostrarsi agli altri senza mascherarsi e il desiderio di mettersi in gioco per quello che si è.

Il singolo farà parte dell’album? Che cosa dobbiamo aspettarci?
Non sappiamo ancora se inseriremo questa canzone nell’album. Diciamo che questi primi tre singoli sono stati prodotti tutti in modo diverso per permetterci di sperimentare e di capire il modo in cui ci piace lavorare. Il fatto che siano così eterogenei ci spingerà forse a non inserirli nel nostro primo album che invece vorremmo creare in modo organico. Tutte queste esperienze a monte ci stanno aiutando a capire quale direzione artistica vogliamo prendere, quali metodi e strumenti usare, come registrare e mixare i brani. Sarà sicuramente un disco eclettico ed intenso, con molteplici atmosfere e sonorità, ma con un’identità estetica forte e un vero gruppo dietro che suona con passione!

Raccontateci un po’ di più del lavoro dietro al video ufficiale, diretto da Hugo Cohen.
Ci piaceva l’idea di trovare un videomaker, quindi qualcuno che si occupasse sia della regia che delle riprese e del montaggio. E’ stata una bella fortuna incontrare Hugo proprio in questo momento. Quando abbiamo aperto il suo sito ci siamo innamorati immediatamente dei suoi video e non avevamo dubbi che sarebbe stata la persona giusta per “Cadere più in alto”. Ci siamo capiti subito e ci siamo lanciati nelle riprese di questo nuovo video.


Avete suonato allo Sziget Festival di Budapest e al MEI di Faenza. Quale delle due esperienze vi rimarrà più nel cuore?
Senz’altro il concerto allo Sziget! E’ stato un viaggio che abbiamo vissuto sia come attori che come spettatori. Portiamo con noi tanti bei ricordi associati a quella settimana di Festival, dal viaggio nella macchina stipata con tutto il gruppo ai mille stimoli offerti dallo Sziget. E’ stato surreale svegliarci il quarto giorno in tenda sapendo che questa volta avremmo suonato noi! Ci siamo ritrovati sul palco e abbiamo tirato fuori tutta l’energia e l’emozione del momento.

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