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Interviste

Benedetta, il caos e disordine con il “Temporale”

In questa intervista conosciamo meglio Benedetta, giovane artista classe 99 che il 18 marzo ha pubblicato il suo singolo d’esordio “Temporale” con la produzione di Cucina Sonora. Il suo percorso musicale ha inizio nel 2020, mossa dalla voglia di comunicare i propri sentimenti, e quale miglior modo per farlo se non attraverso la musica. “Temporale” inizia delicatamente per intensificarsi pian piano in un crescendo di note dove si alterna una voce calda (e personalissima, e questo non è affatto scontato) al freddo dei suoni elettronici, in un contrasto palesemente evidente e interessante.

C’è sicuramente del savoir faire nascosto, ma non troppo, nella sua personalità.

Ciao Benedetta, visto che siamo in tema di agenti/fenomeni atmosferici, che a noi piacciono molto, ti chiedo come nasce questo pezzo e come mai hai deciso di intitolarlo “Temporale”?

Ciao! Questo pezzo nasce nel momento in cui decido di approcciarmi più seriamente al mondo della musica, infatti si tratta proprio di uno dei primi pezzi che ho creato.
Ho deciso di intitolarlo “Temporale” perché l’intenzione era quella di utilizzare un’immagine ben definita che riuscisse a trasmettere all’ascoltatore una sensazione di caos e disordine.

Disillusione e incertezza, paura e speranza, sono tutti sentimenti legati alla canzone. Ma parla principalmente di te o ti ha ispirato qualcuno/qualcosa in particolare?

Diciamo che ho deciso di prendere ispirazione sia dalla mia storia personale che da quella altrui.
Credo che ogni storia ed ogni racconto che proviene dall’esterno possa risultare decisivo nel processo artistico di una canzone, perché nel vissuto di un’altra persona potrebbe esserci un elemento che ci accomuna o che semplicemente riesce a stimolare la nostra fantasia.

Come dicevi, “Temporale” è anche la rassegnazione verso una situazione che non si può più recuperare, anche se ci si aggrappa disperatamente con le unghie e con i denti a ciò che rimane di bello ma che purtroppo è solo nei nostri ricordi”. Tu come affronti questa sorta di addio al passato?

A livello relazionale mi considero una persona molto abitudinaria a cui piace avere un punto di riferimento stabile e devo ammettere che nel momento in cui questo viene a mancare non è così facile per me lasciare andare, però credo che quando ti trovi al limite la fine sia necessaria e possa essere un punto da cui ripartire.

Come nasce la tua collaborazione con Cucina Sonora? Musicalmente c’è molta affinità tra voi, com’è stato lavorarci?

È nato tutto in maniera molto naturale e lavorare con Cucina Sonora è stato fantastico perché, come avete già detto, tra noi c’è molta affinità. Quando abbiamo iniziato a lavorare sulla produzione di Temporale è riuscito ad entrare subito in sintonia con me e con il mio mondo riuscendo a capire cosa mi piacesse e di cosa avesse bisogno il brano per essere completo.

Sono sempre di più le nuove leve nel mondo musicale, soprattutto in crescita (e aggiungerei meno male) sull’aspetto elettronico. Come ti descrivi a chi non ti conosce?

Sono una persona molto emotiva ed ho deciso di creare il mio progetto proprio perché sentivo il bisogno di esprimere tutti quei sentimenti che a volte mi travolgono.
Mi piace cantare la mia vita e adoro l’idea che anche una sola persona possa sentirsi toccata da ciò che dico, infatti credo che arrivare dritti al cuore di qualcuno sia una vera e propria vittoria.

Se tu fossi un agente atmosferico, quale saresti?
Sicuramente il cielo sereno perché sono una persona molto esplosiva e solare.

Cosa accadrà in futuro, dobbiamo aspettarci un disco?

Diciamo che per ora sono molto focalizzata sulla realizzazione di nuovi singoli.

Credits Foto: Giacomo Marchetti

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